Eliminare la memoria artificiale nella letteratura narrativa

Se molti libri trattano il tema della memoria artificiale per ricordare eventi e sensibilizzare (esempio "Il bambino con il pigiama a righe", alcuni si contrappongono con visioni utopiche, fantascientifiche o alternative di governi volti a imprigionare la società eliminando: libri (bruciandoli nel caso di "Fahrenheit 451" di Ray Bradbury),  ogni fonte di informazione, ogni parola riferita alla storia o alla libertà (nel caso di "1984" di George Orwell). Tutto questo al fine di uniformare la mente umana e la memoria collettiva.
Fahrenheit 451 descrive una società dove i pompieri, maggiori paladini della giustizia, non spengono i fuochi ma bruciano libri e le case dei possessori di questi.

Come affermato dall'analisi condotta dalla rivista arteria: "I libri rappresentano la memoria dell'umanità, la pericolosa testimonianza del pensiero che può sovvertire la stabilità del nuovo ordine e come tali sono proibiti."

La società ci viene mostrata dagli occhi del protagonista, anche lui un pompiere, che inizia a chiedersi perché le persone sono disposte a far bruciare la loro casa per nascondere dei libri. Ne conserva qualcuno e una volta scoperto fugge dalla comunità dei "rinnegati", coloro che vivono lontano dalla società e tramandano oralmente il contenuto dei libri che non gli è concesso possedere. 

Da questo libro, nel 1966 è stato tratto il film omonimo diretto da François Truffaut.





Copertina per l' edizione speciale dei 60 anni del libro, Penguin UK 2009


La società del libro di Orwell è per certi versi molto simile alla precedente. Qui vi è un dittatore e la società ruota attorno a false notizie e lodi nei suoi confronti.
Il protagonista del racconto lavora presso gli uffici del ministero della verità, dove si occupa di cambiare tutti gli articoli di giornale al fine di non promuovere notizie negative riguardo al dittatore.


Nel 1984 esce il film "1984" diretto da Michael Radford, basato sul romanzo.

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